No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20171009

Groot-Bijgaarden (Belgio) - Settembre 2017

Lunedì 25 settembre 
Si parte verso le 16,30, direttamente dall'ufficio. Ryanair Pisa-Charleroi, fortunatamente non nella lista dei voli cancellati dalla compagnia low cost che, forse per la prima volta, o forse perché sono in molti che lo vorrebbero, pare in crisi. Volo alle 19,05. Sono in compagnia di L., mio capo locale, nonché già compagno di diverse "avventure" lavorative, in questi ultimi anni. Destinazione Belgio, località Groot-Bijgaarden, più precisamente al Waerboom, un complesso con camere, SPA, saloni per cerimonie e convention, poco fuori Bruxelles (e, disgraziatamente, a ridosso di un'area di servizio di una trafficatissima autostrada). Obiettivo: l'annuale riunione plenaria della Supply Chain del servizio per il quale lavoriamo. In realtà lavoriamo per due servizi diversi, ma questo è quello che potremo definire preponderante. Non scenderò in altri particolari, capisco che non è semplice, sono invitato per uno dei 3/4 lavori che svolgo (non il responsabile dei programmatori delle produzioni, non il responsabile del Back Office, non il trainer della Supply Chain Academy).
Parcheggio, controlli, spuntino, attesa, imbarco, volo e sonnolenza. In momenti come questi io e L. ci rendiamo conto quanto siamo stanchi, veramente tanto. Arrivo in anticipo, durante lo sbarco incontriamo un collega col quale scambiamo qualche battuta, uscita, contatto con l'autista della navetta (una ragazza di Firenze, ricorderete che il servizio che spesso contattiamo è italiano e usa autisti italiani), cena al volo al finalmente riaperto chiosco delle frites subito fuori dall'aeroporto, lato biglietteria bus, incontro con l'autista e con un'altra passeggera (una simpatica anziana piombinese in visita al figlio), attesa del quarto passeggero, un signore polacco. Quando l'equipaggio è completato, si parte, e si, si sonnecchia anche sul minibus, dopo qualche chiacchiera iniziale. Si arriva dopo circa un'ora, sono le 22, e l'autista ci scarica lontanissimi dalla reception, non avendo mai visto il posto, e soprattutto, convinta di lasciare prima gli altri due passeggeri, e invece.
Al check in, sorpresa: non ho una camera. Siamo "da bosco e da riviera", e accettiamo di dormire nella stessa stanza, grande, ma con un solo letto, fortunatamente matrimoniale. Tiro tardi in compagnia di colleghi, tra una birra e un'altra, e un collega belga ma ormai in pianta stabile da anni nel nostro impianto in Bulgaria, collega con il quale condivido il giorno del compleanno, mi assicura che si inventerà qualcosa per invitarmi in Bulgaria per lavoro, in modo che possiamo festeggiare il compleanno insieme. Non so se la cosa si avvererà, ma la serata prende comunque una piega decisamente divertente, tra aneddoti di lavoro e battute.
Martedì 26
Programma che prende tutta la giornata, dalle 8,30 in poi. Resoconti dell'anno passato, presentazione di nuovi progetti. Ci sono persone da tutto il mondo, colleghi statunitensi (uno è anche il mio compagno di viaggi nella Academy), nuovi ingressi, colleghe brasiliane, colleghi asiatici. Alle 17 fine dei lavori e passaggio ad un'oretta defatigante con una specialista di body language, una sessione divertente che non aggiunge granché alle nostre conoscenze, ma fornirà spunti di battute anche il giorno seguente. Cena tutti insieme, e come al solito ci si trattiene fino ad una certa ora bevendo, chiacchierando, fraternizzando. La sorpresa è che stanotte avrò una camera per conto mio. 
Mercoledì 27
Inizio dei lavori alle 8, e scaletta che prende fino alle 12. Alle 12 pranzo in piedi, e alle 13 io ho una riunione telefonica (Supply Chain Academy), dove scopro che non avrò impegni fino all'anno nuovo, e un po' mi dispiace, ma anche che il collega francese J. è stato scelto per supportare l'esile squadra asiatica (solo una persona), e quindi andrà una settimana in Corea del Sud in Novembre, anche se inizialmente noi dovevamo rimanere nel perimetro europeo. Sono contento per lui perché se lo merita, e questo deve essere un altro obiettivo da perseguire, per me. Finita la call mi unisco ad un'altra riunione che il nostro capo europeo Supply Chain ha convocato, anche se molti devono abbandonare a partire dalle 15. Terminato questo impegno, a noi non rimane che attendere la chiamata dell'autista, programmata per la 16, per il ritorno a Charleroi aeroporto. Chiamata in orario, l'autista è la stessa di due giorni prima, salutiamo i rimasti e ci avviamo. Oggi siamo gli unici passeggeri, e c'è un po' di traffico, ma siamo all'aeroporto prima delle 18, e quindi, visto che il volo è alle 21, abbiamo tempo per staccare un po' (anche se mail e telefonate di lavoro, soprattutto per L., non si possono evitare), berci qualche birra, guardarci intorno, e fare qualche programma comune. Mangiamo pure qualcosa, e poi ci avviamo ai controlli. Passati quelli, rituale acquisto di cioccolatini da riportare alla squadra, attesa della comunicazione del gate di partenza, incontriamo un collega, ci imbarchiamo. Non si dorme, e si arriva in orario. 


Come sempre, verso la mezzanotte siamo a casa. Domani, come sempre, è un altro giorno. Di lavoro.

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